Le interviste di Maria Lupica: Intervista a Liliane Juillerat

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Amici lettori oggi posso intervistare la scrittrice Liliane Juillerat, nata nella Svizzera francese nel cantone Giura sul confine con la Francia. Ha quasi 87 primavere che porta splendidamente. Di formazione pedagogica ha insegnato all’Università di Messina e ha sposato un messinese nel 1970. Rimasta vedova si è trasferita a Palermo per stare vicino a una delle figlie. Adesso siciliana d’adozione, vive circondata dall’affetto di: figli, nipoti e amici.

Liliane, ti sei trasferita dalla natia Svizzera in Sicilia, dove hai trovato lavoro e l’amore della tua vita. Rimpiangi qualcosa della tua madre patria?

Non sono molto portata alla malinconia e non ho nessun rimpianto. Ho avuto quattro splendidi figli, due maschi e due femmine, nell’arco di sei anni.

Cosa ti attrae tanto nella cultura sicula?

Ho iniziato a conoscerla e apprezzarla a Messina, ma arrivando a Palermo mi sono resa conto di quanto poco la conoscessi. In particolare, sono rimasta totalmente affascinata dalla cultura arabo normanna, visitando tutti i monumenti che sono rimasti a loro testimonianza. E ho cominciato ad approfondire la mia conoscenza.

Perché ti attrae tanto la cultura arabo normanna? La Sicilia è una terra ricca di storie e di culture svariate.

Si, naturalmente. Io mi sono focalizzata sullo studio di quel periodo storico perché ritengo che sia la cultura che più ha lasciato il ricordo di sé. È stato quello che ha lasciato più testimonianze storiche.

Si, soprattutto se pensiamo che la loro epoca qui in Sicilia durò circa appena cento anni.

Si, è vero. Poi questi re normanni hanno avuto tanti figli, legittimi e no, ma alla fine la loro dinastia si è estinta in linea maschile e rimase solo una donna come erede: Costanza d’Altavilla.

Quanti libri hai scritto su di loro?

Due: il primo su Costanza d’Altavilla, poi uno sulla contessa Adelasia, madre di Ruggero II Re di Sicilia, il mio ultimo libro per ora, entrambi editi da Torri del Vento.

Come mai hai scelto proprio due donne come protagoniste dei tuoi romanzi?

Perché delle donne si parla poco nella storia, ma di loro non si sa quasi nulla, eppure hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia della Sicilia. E devo dire che non è stato facile riuscire a trovare fonti storiche su di loro. In particolare sulla contessa Adelasia che, rimasta vedova, si occupa della reggenza e dell’educazione del piccolo figlio Ruggero, che porta la residenza principale del Contea dalla Calabria a Messina e poi a Palermo . Gli storici scrivono solo poche righe su di lei, come se fosse una figura secondaria, di minore importanza nella storia normanna del Sud Italia.

Certo la storia la scrivono sempre gli uomini.

Si. Ma io ho un vantaggio su di loro: ho scritto dei romanzi dove ho potuto ricostruire la loro vita dal punto di vista e con la sensibilità di una donna.

Adesso la domanda spinosa. Se potessi tornare indietro nel tempo cambieresti qualcosa delle tue scelte di vita?

No. Sono pienamente soddisfatta della mia vita. Anche perché mi ha colmata di affetti sinceri di figli e nipoti adorabili. Poi La Sicilia è una terra splendida.

Liliane, hai portato alla luce la vita di due donne uniche che purtroppo sono sempre rimaste nell’ombra della Storia. Fino a che tu non hai dedicato a loro i tuoi due libri. Penso proprio che sarò alla presentazione ufficiale del tuo libro sulla contessa Adelasia.

Ci conto, a presto. Ti manderò l’invito.

Lo aspetto con ansia. A presto.

Maria Lupica

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