Lampedusa

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lampedusaLampedusa, paradiso dei subacquei, è probabilmente l’isola più selvaggia tra quelle della Sicilia. Insieme a Linosa e all’isolotto di Lampione costituisce il gruppo delle Isole Pelagie e dista dalle coste della Tunisia 113 km. Le tre isole, affiorate dai fondali marini, hanno caratteristiche geologiche diverse in quanto, Lampedusa e Lampione sono d’origine calcarea mentre Linosa è vulcanica. Lampedusa è l’isola maggiore dell’arcipelago e deriva il suo nome dal greco-bizantino “Lopadusa” che significa “ricca di molluschi”. Per la sua collocazione geografica, al centro del Mediterraneo, fu scalo marittimo di diversi popoli tra i quali i Fenici, i Greci, i Romani e gli Arabi, come testimoniano i resti rinvenuti nel suo territorio. Diverse monete arabe, turche, veneziane, francesi, maltesi lo confermano ma ancora di più quelle romane ritrovate nei sepolcreti, rinvenuti nelle vicinanze della Grotta cala cretadella Regina, che attestano la presenza dei Romani nell’isola, all’epoca delle Guerre Puniche. Lampedusa, infatti, insieme a Linosa, serviva come base navale e strategica per le spedizioni contro Cartagine. Dopo la cacciata dei Saraceni dall’isola, nell’813 d.C., per circa sei secoli non si hanno notizie. E’ nel 1430 che Alionso V d’Aragona, primo re di Napoli, vi governò e concesse a Giovanni de Caro dei baroni di Montechiaro tutti i poteri sull’isola di Lampedusa. Nel periodo bizantino si svolse uno scontro tra i Saraceni ed i Bizantini e nel 1551 l’ammiraglio genovese Andrea Doria, al servizio di Carlo V, in una spedizione contro i corsari turchi, guidati dal loro comandante Dragut, vi fece naufragio. Soltanto nel 1843, Ferdinando II di Borbone comprò l’isola dal Principe Tornasi di Lampedusa ed emanò un editto con il quale i sudditi erano invitati a trasferirvisi per viverci e coltivarla. Dopo la spedizione garibaldina del 1860 le Isole Pelagie tartaruga20caretta-20caretta2005.jpgvennero annesse al Regno d’Italia. Fu anche sede, nel 1872 di una colonia penale: ai condannati era, infatti, impossibile riuscire a fuggire dall’isola e dedicavano il loro tempo a lavorare le terre o aiutare i pescatori, con l’obbligo di rientrare la sera al suono della tromba. Durante la seconda Guerra Mondiale si trasformò in roccaforte militare e subì numerosi bombardamenti da parte degli alleati, specialmente durante lo sbarco in Sicilia. Oggi Lampedusa è un’ambita meta turistica grazie al suo meraviglioso mare ed al suo caldo clima. Le sue coste frastagliate, a picco sul Mare Mediterraneo e le sue bianche spiagge rappresentano uno spettacolo impagabile. La sua nutrita flotta peschereccia si dedica soprattutto alla pesca delle spugne e del pesce azzurro che viene conservato negli stabilimenti locali. Dal 1995, è considerata Riserva Naturale per la tutela della macchia mediterranea e stazione di numerose specie vegetali e animali in via d’estinzione, come le tartarughe “Caretta-caretta” che vanno puntualmente a depositare le loro uova nella spiaggia dei Conigli.

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