Armando Algozzino (uilpa Polpen): “il coronavirus ha messo a nudo la debolezza e il fallimento dell’amministrazione penitenziaria”
“In qualità di sindacalista e come uomo sono costernato per tutti gli eventi drammatici che, nelle ultime ore, sono accaduti nelle strutture carcerarie italiane : fatti di inaudita gravità che non si sarebbero mai verificati se il Corpo della Polizia Penitenziaria avesse la giusta dotazione di organico in tutto il territorio nazionale” : lo afferma, in una nota, Armando Algozzino, componente dell’Ufficio Commissariale nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria.
“Da anni la UilPa Polizia Penitenziaria denuncia il sovraffollamento delle carceri , dove sono ospitate circa dodicimila unità in più rispetto alle reali capacità di contenimento delle strutture – osserva l’esponente della Uil – così come abbiamo lanciato, in svariate occasioni, l’allarme sul deficit di organico, anche in considerazione delle numerose unità andate in quiescenza negli ultimi anni : lo avevamo previsto, l’ Amministrazione penitenziaria non sarebbe stata in grado di fare fronte ad alcuna criticità imprevista in simili condizioni”.
“Pare di essere tornati indietro di qualche decennio – sottolinea – quando era necessario il supporto di Polizia di Stato e Carabinieri, ai quali rivolgo comunque il mio ringraziamento per il lavoro svolto: il Corpo di Polizia Penitenziaria dovrebbe essere in grado di gestire simili emergenze da solo , ma oggi assistiamo a un regresso che ricorda le condizioni vissute negli anni settanta e ottanta, come dimostrato dalle circostanze ”.
Malgrado le reiterate proteste del sindacato, però, non si è mai registrato alcun incremento di personale in misura significativa a colmare le carenze in atto.
“La realtà igienico – sanitaria delle Istituti è pessima – aggiunge Algozzino – ed è veramente assurdo che, ad oggi, gran parte di essi non abbia ricevuto la necessaria dotazione per affrontare e contrastare il virus, a partire da disinfettanti, mascherine e guanti”.
Algozzino rivolge anche un pensiero ai detenuti morti e rimasti feriti durante le rivolte : a Modena, Foggia, Roma e Palermo le situazioni più drammatiche tra scontri, ferimenti ed evasioni.
“Spiace molto anche per loro – precisa Algozzino riferendosi ai ristretti e ai loro familiari – la vita umana deve essere sempre salvaguardata ”.
“L’universo carcerario è una grande comunità dove trovano spazio e impiego, oltre ai detenuti e alla Polizia Penitenziaria, anche varie professionalità quali medici, infermieri , educatori e assistenti sociali – afferma – e pertanto, necessita di organizzazione e sicurezza ai massimi livelli: la riduzione di organico in un simile ambito è davvero incomprensibile oltre che estremamente pericolosa, come emerge con prepotenza in circostanze quali l’epidemia che stiamo sperimentando”.
“La politica di tutti gli schieramenti e l’Amministrazione, negli ultimi anni, hanno fallito – accusa Algozzino – manifestando totale inadeguatezza a partire dalla sottovalutazione delle problematiche legate alla carenza di organico : era davvero necessaria un ‘emergenza sanitaria come il Coronavirus per acquisire consapevolezza di tutto ciò? ”.
“Attendiamo un segnale da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – conclude Algozzino, che propone la valutazione di eventuali misure alternative alla detenzione – e dalla Presidenza del Consiglio: le nostre denunce sono rimaste ascoltate, e l’ingrato ruolo di Cassandra non ci piace affatto, chiediamo assunzioni immediate e massima tutela per la Polizia Penitenziaria e per tutti gli operatori ”.