Sabato 25 settembre 2021, ore 21:00
“Uma música do povo”: Il fado tra contaminazioni e assonanze Castello della Cuba – Corso Calatafimi 100, Palermo
ALENFADO
Francesca Ciaccio: voce
Toni Randazzo: chitarra acustica, guitarra portuguesa e arrangiamenti
Roberto Buscetta: chitarra classica, cori
Fabio Barocchiere: basso acustico
Angela Mirabile: percussioni, glockenspiel, cori
Mariangela Lampasona: violino
Il gruppo musicale Alenfado nasce nel 2015, sulle orme dei precedenti gruppi Fadodosol, Fadomundo, costituitisi a partire dal 2000 su iniziativa del chitarrista Roberto Buscetta, con l’intento di diffondere la conoscenza del fado, la tipica canzone popolare portoghese.
La formazione attuale, composta da sei musicisti palermitani appassionati di musica etnica, si è data il nome di Alenfado, ossia “oltre il fado”, con il proposito di interpretare e riarrangiare, partendo dal fado portoghese, antiche e moderne canzoni popolari non solo portoghesi, e di proporre brani di nuova composizione.
Il gruppo è composto da Francesca Ciaccio (voce), Toni Randazzo (chitarra portoghese, chitarra acustica), Roberto Buscetta (chitarra classica e cori) Fabio Barocchiere (basso acustico), Angela Mirabile (percussioni, glockenspiel), Mariangela Lampasona (violino).
L’anima musicale del gruppo è Toni Randazzo, che cura tutti gli arrangiamenti e la scrittura delle partiture. Occasionalmente gli Alenfado si avvalgono della partecipazione di una danzatrice, come Pilar Escamilla fino al 2017 e, attualmente, Evelina Lo Pilato.
Il repertorio del gruppo comprende, tra gli altri, brani di Amália Rodrigues, “la Regina del fado”, e di coloro che hanno raccolto la sua eredità, come Dulce Pontes e Mariza, ma anche brani dei Madredeus e brani in siciliano, scritti o arrangiati dagli stessi Alenfado.
In questi anni il gruppo ha svolto un’intensa attività concertistica con grande partecipazione e apprezzamento da parte del pubblico. Tra gli altri, i concerti ospitati a Palermo all’Auditorium RAI Sicilia, al Teatro Agricantus, al Ridotto dello Spasimo Blue Brass, al Teatro Ditirammu, al Teatro Cantunera, al Circolo Artistico, al Tatum art, al Parco Villa Filippina, e presso dimore storiche, associazioni culturali e circoli ARCI, e, in provincia, al Solunto Art Festival, al Teatro Garibaldi per la 42° stagione concertistica degli Amici della musica di Mazara del Vallo, all’Officina Teatro LMC di Trapani, a Castelvetrano per la III edizione del Festival della luce, a Termini Imerese su invito degli “Amici della musica Giuseppe Mulé”, al Castello Incantato di Sciacca, al Geosito Arco Azzurro di Mongerbino, a Custonaci per “Terrazza d’autore”, a Campofelice di Roccella per “Incontri d’estate al Castello”, alla Terrazza Florio di Marsala, alla Biblioteca Comunale “Pino Fortini” di Isola delle Femmine, e presso le associazioni culturali “Labirinti Ideali” di Terrasini e “SpazioScena” di Castelbuono. Ha partecipato alla sesta e ottava edizione della Settimana delle Culture di Palermo.
È stato ospite in varie radio locali, e le testate giornalistiche Repubblica e Giornale di Sicilia hanno più volte pubblicato articoli e interviste. Sono stati tra i 16 finalisti del Premio “Alberto Cesa” 2020 e si sono collocati al primo posto in classifica come gruppo più votato al premio Web “Voci per la libertà” 2021.
Il gruppo ha inciso il suo primo CD, intitolato Passeando, che è uscito a maggio 2020 e che contiene anche brani inediti, di cui uno con testo del giornalista e scrittore Daniele Billitteri. Alla registrazione ha partecipato anche Raffaele Pullara, con interventi musicali alla fisarmonica. Il titolo Passeando descrive un viaggio musicale attraverso il Portogallo, la Spagna, l’America Latina e la Sicilia.
Castello o Palazzo della Cuba
Insieme alla Zisa, il Castello o Palazzo della Cuba, dall’arabo Qubba, “cupola”, rappresenta l’architettura fatimita in Sicilia. Fu costruita nel 1180 da Guglielmo II come luogo per il riposo del sovrano nelle ore più calde, divenendo uno dei Sollazzi Regi dei re normanni di Sicilia.
Il Castello è detto “Cuba sottana” per distinguerlo dalla Cuba soprana, oggi inglobata nella settecentesca Villa Napoli e dalla Piccola Cuba, situate nell’antico parco reale del Genoardo.
L’edificio ha pianta rettangolare con quattro torri e la sua architettura lascia pensare che fosse costruita in modo da accogliere al meglio i venti freschi e offrire così riparo dalla calura. Nel corso dei secoli la Cuba cambiò spesso destinazione d’uso e se nel XVI sec. divenne un lazzaretto per gli appestati, durante il periodo borbonico fu adibita a caserma.
Il Castello della Cuba è situato nell’antico centro abitato a occidente della città, dove oggi è possibile ammirare l’antica necropoli fenicio-punica di Panormos.
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