E’ tempo di dire basta alle barzellette che taluni politici, e loro luogotenenti politicanti da strapazzo, ci raccontano oramai da una settimana. Occorre finirla con questa falsa antimafia che altro non è che una macchina del fango pronta a scattare, ad orologeria, al comando di turno.
Palermo è una città alla ricerca della sua rinascita, la nostra quinta città d’Italia vive uno dei suoi momenti più brutti e non può certo permettersi distrazioni e prese in giro. Palermo ha bisogno di un candidato sindaco che spieghi alla città cosa vuole fare per rialzarla dalle macerie in cui è piombata, i cittadini Palermitani vogliono conoscere idee e programmi riguardanti la pulizia della città, lo smaltimento dei rifiuti, la creazione di alloggi popolari, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il cimitero dei Rotoli, il ponte Corleone, il tram e la ztl, la riqualificazione delle periferie, la viabilità ed il verde pubblico, i beni culturali, tasse e tributi ecc.
Siamo stanchi di assistere ad un teatrino “ad personam“ contro il duo Dell’Utri – Cuffaro, siamo amareggiati e delusi da una certa classe dirigente che si candida al governo di Palermo, ed anziché’ parlare di idee e programmi, parla solo di due soggetti che hanno in passato sbagliato, sono stati condannati ed hanno giustamente pagato per le loro colpe.
Questa tipo di antimafia non intessa e non fa’ bene alla città perché’ architettata da colletti bianchi privi di una visione per la città del domani. Meglio farebbero taluni soggetti a tacere, farebbero più bella figura. Oggi Palermo non ha più il volto della mafia, ai palermitani non interessa Cuffaro o Dell’Utri piuttosto che Ferrandelli o Miceli; ai cittadini interessa conoscere idee e programmi per la città.
Da qui l’ appello di Gabriele Montera, presidente nazionale di unalottaxlavita onlus e coordinatore per Palermo e provincia della Rete Italiana Disabili: Palermo è una città in campagna elettorale, si ritorni nelle piazze per spiegare ai cittadini le proprie ricette per un futuro migliore e non per attaccare il candidato più forte o l’ avversario da abbattere. Si ci riappropri dell’ essere e non dell’ apparire, si ricominci a fare e non più a promettere. Chi non ha argomentazioni si faccia da parte e taccia per sempre nell’ interesse di una comunità abbandonata al proprio destino causa una classe politica sorda ed incompetente, troppe volte negligente. L’antimafia, quella vera, non ha bisogno di paladini. Ero, sono e rimarrò sempre convinto sostenitore dei tre poteri dello stato, legislativo – esecutivo – giudiziario, mai provare a contaminarli sarebbe dannoso ed assai pericoloso.
Gabriele Montera