Le interviste di Maria Lupica: Intervista a Tregor Russo

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Bentornati amici lettori, oggi diamo il nostro benvenuto a Tregor Russo: insegnante di musica, artista, autore, divulgatore storico, fotoreporter, polistrumentista, cantante, produttore musicale, regista di cortometraggi e videoclip musicali. Nato a Palermo nel 1978

Tregor io so che sei autore di sette album musicali metal a livello internazionale e diversi libri, di cui 4 per il territorio nazionale italiano. Ma ciò di cui desidero sapere in questa intervista è il tuo continuo viaggio nella nostra Sicilia.

Quando e come è iniziato il tuo progetto di viaggiare alla scoperta o meglio alla riscoperta di tutti quei nostri paesini fuori mano che adesso sono praticamente abbandonati, in seguito al massiccio e inesorabile spopolamento delle zone rurali?

Allora, io ho iniziato realizzando il primo grand tour che è durato più di quattro anni per varie motivazioni, Primo per far conoscere a tutti coloro che non conoscono la nostra Sicilia il suo importante patrimonio: culturale, artistico, storico, monumentale, architettonico e naturalistico. Mi riferisco per primi le amministrazioni comunali, poi anche agli addetti ai lavori. Il risultato sono due libri di cui uno già pubblicato, l’altro di prossima pubblicazione di cui non posso divulgare il nome e a cui tu sei la prima giornalista a cui ne parlo.

Grazie per questo onore. Quali soddisfazioni ti ha dato tutto questo?

Immense, primo come essere umano, oltre che come artista e siciliano. Perché ho potuto viaggiare in lungo e il largo per la nostra terra, scoprendo meraviglie che prima mai avrei potuto immaginare. Grazie soprattutto ai vari sondaci che mi hanno fornito: ospitalità e guide turistiche esperte del territorio.

Molto bello da parte loro.

Si ed è stato meraviglioso vedere che c’è tanto da conoscere, ma bisogna camminare a piedi.

Ma ne vale la bene.

Sacrosanto

Pensi di continuare in futuro con questa lodevole iniziativa?

Si, anche perché così posso divulgare le meraviglie storiche nascoste della Trinacria nel mio secondo libro. Noi abbiamo avuto il regno più longevo di tutta la storia del mondo antico: dal 1130 al 1812. E la nostra bandiera è la più antica, nata più di cinquecento anni prima della bandiera italiana con i colori di Palermo e di Corleone rispettivamente il rosso e il giallo. Dopo la cacciata degli angioini.

Praticamente la storia che non ti insegnano a scuola.

Infatti, anche perché la storia la scrivono i vincitori.

Quale o quali sono i paesini che ti piacerebbe tornare a visitare?

Ci sono ancora tanti bei borghi che mi piacerebbe andare a visitare, fuori dal grand tuor. Soprattutto nella provincia di Ragusa, come Ispica o come Modica famosa per il suo cioccolato.

Adesso la domanda spinosa. Credi che la Sicilia sia destinata all’abbandono di tutti i suoi figli più capaci, visto che qui le possibilità di sbocchi lavorativi sono molto pochi?

Tutto questo dipenderà dai giovani che devono puntare su quelle che sono le risorse e potere inventarsi un lavoro. La Sicilia offre grandi opportunità, ma bisogna adattarsi con le proprie capacità e il proprio bagaglio culturale. Il turismo potrebbe svolgere il ruolo primario e a distanza di quindici o di vent’anni la Sicilia potrebbe ritornare a crescere, sia come popolazione che come infrastrutture.

Quindi il nostro futuro è nelle mani dei giovani? Questo è un aspetto che non molti condividono, purtroppo. Io ti ringrazio Tregor, purtroppo la nostra intervista è giunta al termine. Conto di averti ancora come ospite, dopo l’uscita del tuo prossimo libro.

Ci conto anch’io. A presto.

A presto.

MARIA LUPICA

Redazione
Author: Redazione

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