La percezione del mondo attraverso la sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie

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La porta in scena Federica D’Angelo al Piccolo Teatro dei Biscottari

Una favola contemporanea in cui la bambina protagonista della storia cresce rendendosi conto che la forte miopia di cui soffre le dà la possibilità di avere una doppia vista, quella di quando si inforcano gli occhiali ed è tutto chiaro e quella ti fa dire che a volte è meglio vedere tutto sfocato.

S’intitola “È troppo presto per guardare il mondo” lo spettacolo di e con Federica D’Angelo che andrà in scena alle 21 di sabato 12 e alle 18 di domenica 13 aprile al Piccolo Teatro dei Biscottari, in via dei Biscottari, 27.

In scena, one woman show, Federica D’Angelo, con la sua capacità di affabulare regalando al pubblico anche un’occasione per riflettere insieme a lei di temi che hanno un riscontro importante nella società.

«Avevo voglia di fare una cosa tutta mia – spiega Federica D’Angelo – ma non farla tanto per farla. Volevo cercare di capire che cosa per me fosse urgente.

A un certo punto, esattamente lo scorso settembre, mi sono imbattuta in un articolo sull’Internazionale che parlava della “Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie”. Sindrome di cui soffriva Lewis Carroll, che spesso si manifesta nell’età infantile, per cui i bambini a volte vedono degli oggetti distorti, più lontani o più vicini. Ancora gli scienziati non hanno ben capito perché avviene questa cosa »

Federica D’Angelo

La miopia, dunque, come metafora  del fatto che, crescendo, capiamo che cosa vogliamo mettere a fuoco e cosa no, cosa vogliamo guardare e cosa no.

«Uno spettacolo tutto scritto in terza persona – prosegue D’Angelo – perché volevo sperimentarmi anche con una recitazione che fosse una favola, un racconto. Distaccata, certamente, anche se certo c’è sempre qualcosa di autobiografico in quello che portiamo in scena.

Per dire, io sono miope, e so bene cosa vuol dire il doppio piano di visione. La terza persona mi dà anche modo di fare un excursus storico rispetto a ciò che è accaduto nel mondo più o meno dal 1986, anno in cui sono nata, in poi.

Nel video finale sono, infatti, mixati delle riprese mie di repertorio di quando ero bambina con immagini disturbanti di tutta la nostra contemporaneità: dal disastro di Cernobyl a Trump e a Elon Musk che fa il saluto fascista, quindi molto attuale, ma naturalmente anche Gaza.

Un andare avanti e indietro nel tempo che ci fa anche riflettere su fatto che, lo scrivono in molti, ci stiamo emotivamente sempre più raffreddando. Tanto più diventa brutto il mondo, quanto più noi cerchiamo di prendere le distanze, ci distacchiamo e ci isoliamo.

Ecco perché sono convinta che a miopia sia lo spunto giusto per raccontare una storia che sembra una favola, ma che alla fine non lo è assolutamente».

Lo spettacolo si avvale della consulenza artistica e del supporto morale di Ksenija Martinovic, come anche del contributo video di Vito Raia.

Biglietto € 7,00, tessera associativa € 5,00.

Prenotazione obbligatoria al cell. 388.3255022 o all’e.mail incontroteatro2@gmail.com

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