Il lago di Piana degli Albanesi è un bacino artificiale della Sicilia. Si trova tra i comuni di Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo. Inizialmente realizzato per l’utilizzo elettrico e di irrigazione, nel corso degli anni ha assunto un’importanza notevole per le necessità idriche della città di Palermo. La diga che ha dato vita al lago di Piana degli Albanesi, del tipo a cavità in muratura di pietrame a secco sistemato a mano, costruita tra il 1920 e il 1923, è la prima realizzata in Sicilia. L’acqua del lago subisce un salto di 475 metri fino alla centrale idroelettrica di "Casuzze". Nel 1960, per l’aumentata richiesta di energia elettrica, è stata costruita la nuova centrale di "Guadalami", immediatamente a valle del lago. L’acqua, dopo essere stata rilasciata nel serbatoio inferiore di Guadalami, durante le ore notturne viene pompata nuovamente nel Lago di Piana degli Albanesi. Il nuovo impianto di Guadalami ha una producibilità media annua pari al fabbisogno di circa 10.000 famiglie. Nel lago di Piana degli Albanesi sono presenti qualificanti testimonianze della vegetazione che un tempo caratterizzava molti luoghi umidi siciliani.I secolari interventi dell’uomo hanno notevolmente modificato la flora locale, senza però riuscire a cancellare del tutto validi aspetti di sicuro pregio naturalistico e paesaggistico. Sui bordi dello specchio d’acqua è infatti rinvenibile la vegetazione delle paludi e degli stagni d’acqua dolce con il Typhetum latifoliae e, in acque poco più profonde, lo Scirpetum lacustris. Numerosi sono i praticelli tipici degli ambienti mediterranei, con significativa presenza di Isoetes duriei. Attigui alle sponde si trovano ricchi pascoli caratterizzati da praterie di graminacee perenni. Varia e molto diffusa è poi la
vegetazione arborea ed arbustiva: in particolar modo, in prossimità dei numerosi ruscelli che si riversano nel lago, sono presenti il salice rosso e il bianco, mentre il pioppo nero forma veri e propri boschetti inaspettatamente ricchi, insieme alle tamerici e i più radi esempi di vecchi impianti forestali con pino d’Aleppo. Nell’area è rappresentata anche la vegetazione minore dei boschi temperati ancora presenti nel comprensorio del lago, con Prunus spinosa e varie specie di rosa. Le sponde del lago ospitano, soprattutto nel periodo invernale, numerose specie di uccelli acquatici. Il clima mite consente infatti la presenza di folaghe, cormorani, anatre, e ancora moriglioni, mestoloni, fischioni e germani reali, ai quali si aggiungono, durante la migrazione primaverile, codoni, marzaiole ed alzavole. Più discreta è la presenza degli uccelli nel periodo estivo, quando le folaghe e i germani reali costruiscono il loro nido in prossimità delle sponde e dei salici semisommersi. Presenti tutto l’anno, a caccia delle rane e delle grosse carpe che abbondano nel lago, sono invece lo svasso maggiore, con il suo bellissimo piumaggio nel periodo riproduttivo, e l’airone cenerino. Diffusissimo, nei tranquilli prati circostanti, il piccolo beccamoschino, mentre le squillanti note dell’usignolo di fiume si possono udire in prossimità dei ruscelli. Molto varia è, poi, la presenza dei passeriformi. Inoltre, grazie alla maestosa cerchia di monti, è possibile fare notevoli osservazioni di rapaci, tra cui poiane, gheppi, falchi pellegrini, nibbi, l’aquila reale e, in periodo di migrazione, il maestoso falco pescatore. Infine, la graziosa testuggine palustre depone le sue uova nelle sponde più sabbiose, che si alternano alle piscine fangose frequentate dal cinghiale.
Lago di Piana degli Albanesi
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