Il 14 novembre con Il mio nome è Caino di Claudio Fava con Ninni Bruschetta
Sul palcoscenico dei Cantieri Culturali alla Zisa il 14 novembre riparte Scena Nostra con un’anteprima formata da 5 spettacoli che anticipa una programmazione più articolata (da gennaio 2020) che va oltre la definizione di rassegna e che vede lo Spazio Franco sempre più al centro di un flusso artistico in costante fermento, un luogo in cui accade uno scambio continuo tra le diverse realtà del ricco ed eterogeneo panorama teatrale siciliano soprattutto, ma che sta trovando riscontro e riconoscimento a livello nazionale.
Scena Nostra è una scelta artistica, culturale e politica molto netta, tesa ad affermare Spazio Franco come centro indipendente per la ricerca e la creazione contemporanea. Avviato nel 2018, l’esperimento, in collaborazione con la rete Latitudini, ha visto sul palcoscenico ai Cantieri Culturali alla Zisa, le migliori espressioni della comunità di artisti che compongono la scena nostrana, laddove l’accezione nostrana va declinata sia in riferimento a una provenienza geografica, la Sicilia, che di linguaggio, quello del nuovo teatro contemporaneo e della nuova drammaturgia.
Anche quest’anno Scena Nostra non sarà una stagione chiusa ma un focus aperto che si rinnova, dando spazio a nuove scritture e nuovi linguaggi, nuovi artisti e affermati esponenti, restando in ascolto con le necessità di creazione degli artisti prima che di quelle di programmazione, laddove la maggior parte dei lavori che la comporranno saranno spettacoli che a Spazio Franco stanno trovando residenza artistica e luogo di produzione. Resta il carattere inclusivo che vedrà molti appuntamenti “fuori programma”: una formula, questa, che arricchisce il lavoro dello Spazio Franco e resta in linea con l’idea di identificarsi come un laboratorio per la creazione contemporanea unico nel suo genere in Sicilia.
Il primo appuntamento è con Il mio nome è Caino di Claudio Fava, interpretato da Ninni Bruschetta, per la regia di Laura Giacobbe; una produzione Nutrimenti Terrestri che, dopo il debutto al Teatro Savio di Messina nel marzo scorso e la presentazione alle ultime Orestiadi di Gibellina, sceglie lo Spazio Franco per mostrarsi nella nostra città giovedì 14 novembre, alle ore 21:00, e resta ancora in scena venerdì 15 e sabato 16 novembre.
Tratto dall’omonimo romanzo, edito da Dalai Editore nel 1997 e, in nuova versione, da Baldini+Castoldi nel 2014, l’adattamento teatrale è, nelle parole di Ninni Bruschetta, “un monologo con i connotati di un western” che offre allo spettatore il punto di vista del killer portando alla luce un quadro torbido e, allo stesso tempo, lucido dell’essere mafioso.
La drammaturgia percorre i pensieri intimi dell’uomo di mafia, “testimone e vittima della furibonda guerra di mafia siciliana”, carnefice e prigioniero di uno scenario tutt’altro che semplice da descrivere, da raccontare e da rivivere.
Al testo si intreccia la musica, composta e eseguita dal vivo da Cettina Donato, pianista, compositrice e direttore d’orchestra di spicco della scena internazionale. I brani, editi e inediti, contaminati da note classiche, popolari e jazz, sono il frutto di una collaborazione molto intensa tra la Donato e l’attore messinese, concepite per sostenere il racconto di Caino e l’alterata e controversa emotività del personaggio. La partitura mista di quest’opera teatrale lascia che lo spettatore entri in uno spazio intimo caratterizzato dalla sospensione di giudizio e dal paradosso.
note di Laura Giacobbe
Caino è il killer di mafia che al comando ha preferito l’amministrazione rigorosa della morte, qualcosa che somiglia a un mestiere ma che è anche una impietosa chiave di lettura dell’universo mafioso e delle sue opache propaggini, un personaggio fuori dalla cronaca, costruito interamente all’interno della coscienza. Un “pensiero fuori posto” muove il suo racconto, assoluto, spietato, estremo, senza margini di riscatto. Fuori posto è anche il suo raccontare, a tratti straniato dalla vertigine dell’azione, oppure ingoiato dalla musica che lo sostiene, che improvvisa e improvvisando spinge Caino a cercare ancora un altro tono, un altro modo per dire, fuori tempo massimo, quando è troppo tardi per raccontare e tutto suona come una dolente deposizione resa a se stessi.
Note di Ninni Bruschetta
Ho deciso di portare in scena Il mio nome è Caino interpretandolo in prima persona perché in questo racconto di fantasia e realtà, mirabilmente mischiate, credo che si esprima, in tutta la sua forza, la poetica dello scrittore ma anche del testimone. Un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia siciliana, che in questo testo mette a frutto questa testimonianza per saltare al di là della staccionata e proiettarsi nella mente di un killer. E se prima ne interpreta il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere. Usa la sua contorta morale per avvicinarci al pensiero del male che, in ogni caso, non figura così distante da noi. Affrontare questo testo da attore mi è sembrato necessario proprio perché esso richiede all’interprete la più rigorosa “sospensione del giudizio” per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia. E ancora di più perché questo personaggio ha una sua normale, direi naturale umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta.
A seguire tutti gli appuntamenti teatrali di novembre a dicembre programmati allo Spazio Franco nell’ambito di Scena Nostra.
SCENA NOSTRA
14/15/16 NOV h 21.00
IL MIO NOME È CAINO
di Claudio Fava
con Ninni Bruschetta e Cettina Donato al pianoforte
regia Laura Giacobbe
musiche originali Cettina Donato
allestimento Mariella Bellantone
costumi Cinzia Preitano
disegno luci Renzo di Chio
sound designer Patrick Fisichella
foto Giuseppe Contarini
produzione Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri
1 DIC h 11.30 c/o Castello della Zisa
U PAPPAIADDU CA CUNTA 3 CUNTI
da Giuseppe Pitré
di e con Giuseppe Provinzano
produzione Babel Crew/Ass. Conservazione Tradizioni Popolari/ Museo Pasqualino
in collaborazione con CoopCulture Palermo
5/6/7 DIC h 21.00
TRIPOLIS
di e con Dario Muratore
suono Giovanni Magaglio
luci Petra Trombini
scena Igor Scalisi Palminteri
costumi Francesco Paolo Catalano
aiuto regia Federico Cibìn e Simona Sciarabba
grafica Manuela Di Pisa
produzione Piccolo Teatro Patafisico
in collaborazione con Campo Teatrale Milano, Dimora Teatrale Macciangrosso, Compagnia Nando&Maila – Dulcamara
11/12 DIC h 21.00
STUDIO PER CONTRABBASSO
da Il Contrabbasso di P. Suskind
di e con Giuseppe Sangiorgi
musiche dal vivo Damiano D’Amico
20/21 DIC h 21.00
VOLVER
scritto e diretto da Giuseppe Provinzano
con la Compagnia dei Migranti del Progetto Amunì
Bandiougou Diawara, Alexsia Edman, Hajar Lahman, Gian Matteo Marie, Junaky Md Abdur, Ibrahim Ba, Andrea Sapienza
laboratorio permanente Amunì Marta Bevilacqua, Rossella Guarneri, Giuseppe Provinzano, Luigi Rausa
luci Gabriele Gugliara
scene Pablo Subercaseaux
produzione Babel Crew
con il sostegno di Spazio Franco
spettacolo vincitore del Premio MigrArti del MIBAC 2018
Ingresso:
Intero 10,00€
Ridotto 8,00€ (Lavoratori dello spettacolo e under 35)
Ridotto 6,00€ (studenti)
Info
Facebook: Spazio Franco
www.babelcrew.org
+393332876472
+39 3891157684